I dati degli utenti minorenni che navigano sul web sono esposti a continui rischi, a causa della facilità con cui è possibile entrare in contatto con app, concorsi e fidelity card. Anche i più giovani tra i 7 e i 10 anni, attraverso i loro device o quelli dei genitori, scaricano app dal web spesso senza controlli da parte delle famiglie.
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Un’importante ricerca effettuata da IPSOS nel 2017 e durante il Safer Internet Day 2019 contro il Cyber bullismo e uso responsabile della rete, è emerso che 9 minori su 10 (l’87,8%) navigano in rete quotidianamente. Il 18% degli intervistati afferma di trascorrere in rete più di 3 ore al giorno: di questi, 5 su 10 (50,5%) ha dagli 11 ai 13 anni. Sono invece circa l’8% i bambini che si connettono ad Internet per più di 5 ore e hanno meno di 10 anni. Accora più allarmante è che i minori dai 6 ai 10 anni che fruiscono della rete senza la presenza del genitore sono il 31,2%, addirittura 7 su 10 (72,5%) per la classe dagli 11 ai 13 anni, fino ad arrivare alla quasi totalità nella fascia che prevede i ragazzi dai 14 ai 20 (8 ragazzi su 10 sono privi del controllo diretto di un adulto). Preoccupanti i dati riscontrati per gli appuntamenti al buio: il 14% degli intervistati ha incontrato delle persone conosciute su Internet e il 13% dei ragazzi tra i 14 e i 20 anni ha scambiato il suo numero di cellulare con gli estranei contattati tramite chat.
Cosa dice il GDPR a proposito?
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Il GDPR all’art. 8 prevede che, nell’ambito di offerte dirette di servizi ai minori, il trattamento dei dati sia lecito ove il minore abbia almeno 16 anni ma gli Stati membri possono stabilire un’età inferiore, purché non inferiore ai 13 anni. Per i soggetti con età inferiore ai 16 anni (o quella eventualmente stabilita dagli Stati membri), l’art. 8 GDPR stabilisce che il consenso è prestato o autorizzato dal titolare della responsabilità genitoriale e prevede che il titolare del trattamento si adoperi in modo ragionevole per verificare che il consenso sia prestato dal titolare della responsabilità genitoriale. Allo stato, tuttavia, non è previsto un metodo univoco per verificare il consenso e, in ogni caso, dovrà tenersi conto del rischio di falsificazioni da parte dei minori (sempre in maggior crescita) e dell’esigenza di evitare inutili burocratizzazioni.
È necessario rendere più sicura la navigazione sul web per i minori, facendo due tipi di prevenzione:
- Tecnologica: adottare misure atte a proteggere questa fascia di utenza dalle minacce del web
- Formativa: la famiglia, la scuola, i media devono insegnare ai ragazzi le politiche di utilizzo della rete, dei social e dei dispositivi mobili e non.
Il Codice di Autoregolamentazione Internet e Minori è stato creato dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni insieme al Ministero delle Comunicazioni, per aiutare le famiglie ad utilizzare correttamente e consapevolmente Internet.
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