Ce lo chiediamo tutti.
Repubblica ha recentemente analizzato la problematica legata al valore dei dati.
Credo però che non abbia dato il giusto peso a quello che riguarda le Fidelity Card o i sistemi di fidelizzazione, se vogliamo usare un termine più generico.
Economia Native/REPUBBLICA
La data di nascita, l’indirizzo di residenza, la preferenza di acquisto e il gusto personale di un singolo utente sono informazioni che non hanno un valore straordinario in sé. Non appena però si moltiplicano queste informazioni per centinaia, migliaia e milioni di utenti, il valore di ognuna di queste informazioni diventa eccezionale.
Questa osservazione è verissima, soprattutto se si parla di web e di gratuità di moltissimi servizi offerti. Perde un po’ di valore, se la si applica in modo generico alla sottoscrizione di Carte fedeltà.
Nel web è facilissimo “confondersi”. Si lasciano ad esempio i dati per ricevere newsletter, proprio perché gratuite, anche se effettivamente non si ha bisogno di tali aggiornamenti. Figuriamoci se si tratta di argomenti di cui riconosciamo l’utilità… Per errore poi, e sottolineo “per errore”, si clicca su una spunta di troppo e questi dati vengono ceduti a terzi.
Lato fidelizzazione non mi sbilancerei così tanto.
Sottoscrivere una Fidelity Card, infatti, implica una coscienza differente rispetto a quello che si sta facendo e racchiude benefici ben diversi.
- Innanzitutto il presupposto di partenza è che, tale Card, sia utile nel momento della sottoscrizione (sono in negozio e posso ricevere uno sconto).
- Secondariamente avere la Tessera fedeltà può darmi vantaggi negli acquisti successivi.
- Dulcis in fundo, e arriviamo alla componente GDPR-Privacy più spicciola, quello che firmo deve essere più che chiaro.
E lo stesso dovrebbe valere anche per il web.
Poi naturalmente ci dovrebbe essere chiarezza rispetto agli strumenti che si utilizzano nel trattamento dei dati. I Software Loyalty devono dare la possibilità di registrare il cliente con la tipologia di trattamento che ha sottoscritto, avendo la certezza di non contattarli in modalità impropria e soprattutto, se non esplicitamente richiesto, senza diffonderli.